Recupero dell’area Mulin


La Valvarrone deriva il suo nome dal fiume che l’attraversa, il torrente Varrone. Questo nome è stato in precedenza di uno dei monti del Pizzo Tre Signori ,da cui nasce, e di un generale romano che si trovò a passare da queste parti e ci lasciò il nome.
Il torrente Varrone ha un corso rapido ed accidentato, riceve acqua dai torrenti che scendono dai monti circostanti. Due di questi -il Rasga ed il Valle -confluiscono tra Tremenico e Avano in una valletta che prende il nome di Valle dei Mulini. Il torrente così creato alimentava in passato diversi mulini per la macinazione del mais e – nel secondo dopoguerra – un piccolo generarore elettrico.

Ad oggi i mulini non sono più in funzione. Buona parte è crollata mentre ai superstiti sono state rubate le macine. Il torrente invece continua la sua corsa verso il lago, creando lungo il suo corso delle pozze che, in estate, fungono ottimamente da piscine.

Il progetto per la Valle dei Mulini

Era uso in estate costruire delle piccole dighe nelle pozze più alte del torrente Valle dei Mulini in modo da creare delle piscine naturali in cui far giocare i bambini. Il 18° tornante si propone di rinnovare questa usanza ripulendo il letto del torrente e ricostruendo i muretti di contenimento – solo con sassi e legna portati a valle dal fiume, come un tempo – in modo da consentire nuovamente l’utilizzo delle “piscine”. L’intervento sarebbe utile anche a ridurre il rischio idrogeologico regolando il flusso dell’acqua nei periodi di maggiore piena.

Attualmente, il progetto è fermo poiché non si dispone dei permessi necessari.